Google vuole dare la possibilità di stampare senza driver installati, e come può arrivare a tutto questo? ma chiaramente con il cloud computing.
Mike Jazayeri, che è capo progetto, spiega in questo blog, che dopo il rilascio di Chrom OS molta gente ha sollevato la questione stampe. La comparsa del cloud computing del mobile ha fornito agli utenti l’accesso alle informazioni e ai documenti personali da qualsiasi dispositivo, mentre le stampanti di oggi hanno ancora bisogno di installare i driver di stampa che rendendole inaccessibili dalla maggior parte di questi nuovi dispositivi.
Piuttosto che fare affidamento sul sistema operativo locale (o driver) da stampare, continua Mike Jazayer nel suo post, è possibile utilizzare Google Apps Cloud Stampa per gestire i processi di stampa, prendendosi in carico la spedizione del processo di stampa alla stampante appropriata con le opzioni particolare dell’utente selezionato e restituire lo stato del lavoro per l’applicazione.
Google Cloud Stampa è ancora in fase di sviluppo ma non è che sia l’inizio di un nuovo mondo con periferiche locali “free driver”, senza dover installare niente per poterle utilizzare? proprio come le reti wireless, ovunque vai non devi far altro (a volte) che inserire al password ed il gioco è fatto… mmm…a questo punto visto che non si installeranno più driver immagino che si potranno accedere a qualsiasi dispositivo ovunque tu sia, l’importante è essere dentro la nuvola… mmm… interessante.
Cosa dire, se non un gran bel film, quasi obbligatorio vederlo!
Il film viene narrato con una struttura flashback alternativamente da Steve Wozniack (Joey Slotnick), co-fondatore della Apple con Jobs, il vero genio dell’elettronica (Jobs è il genio del “packaging”), e Steve Ballmer (John Di Maggio), presidente della Microsoft: ha un andamento rapido, concitato, sempre velato di ironia. Più che spiegare i dettagli tecnici delle invenzioni dei due nerds e dei loro giovani compagni di ventura, il film cerca di entrare nelle loro teste, giovani e arroganti abbastanza da pensare di poter trasformare la società (ci sono riusciti) e ingenui al punto di credere di poter gestire l’incredibile ricchezza e potere che sarebbe derivato loro (Gates riuscirà meglio di Jobs in questo senso, anche se l’ultimo capitolo non è ancora scritto: Jobs è di nuovo al timone di comando della rifiorente Apple – ciò non rientra però nella storia del film.) Prosegui la lettura…
The future of direct interaction on displays is not about Touch.
Likewise, it is not about the Pen.
Nor is it about direct interaction on displays with Pen OR Touch.
It is about Pen AND Touch, simultaneously, designed such that one complements the other.
Manual Deskterity è il nuovo progetto di Microsoft basato su Microsoft Surface! L’approccio è diverso e mostra come una penna e un dito possono essere combinati per realizzare qualcosa di mai visto prima.
Iesi sera mi chiedevo perchè il mio telecomando avesse cosi tanti tasti.. pensate ne ha ben 35! Dei quali, per il 99% delle volte, ne suo solamente 5, per la precisione on-off,volume +, volume -, programma + e programma – , si lo so sono svogliato non ho volga di diciate le 3, e dico 3 cifre del canale.
Ed allora mi chiedo il perché, progettare cosi tanti tasti per le poche funzioni di una televisione (telecomando DVD è a parte), pensiamo un attimo hai 35 tasti del mio telecomando e hai 110 tasti della mia tastiera e facciamo una rapida equazione
35 tasti : funzioni della televisione = 110 tasti : funzioni del pc
Che dire è decisamente sproporzionata! E allora continuo a chiedermi perchè cosi tanti tasti?
Proviamo ad analizzare la cosa:
Molti tasti per poche funzioni
Design poco ergonomico e poco funzionale
Troppe informazioni inutili
Poco intuitivo (pensate ad un anziano)
Troppo ingombrante
Da queste osservazioni posso dedurre che a progettarlo è stato sicuramente un ingegnere con una mente da ingegnere e non un designer con in mente le esigenze dell’utente finale.
Il massimo dirigente di Microsoft ha voluto fugare ogni dubbio sulla volontà della sua azienda di abbracciare il cloud computing. Su questo giovane modello, ha detto Ballmer, Microsoft è pronta giocarsi il jolly
Roma – Microsoft si è inizialmente accostata al cloud computing con la stessa diffidenza e circospezione che un essere umano avrebbe nei confronti di un extraterrestre. Oggi il gigante di Redmond vuole dimostrare al mondo che quell’alieno non solo non le fa più paura, ma è persino diventato il suo miglior alleato.
A ribadire il forte legame sviluppato da Microsoft con il cloud computing è il massimo dirigente dell’azienda, Steve Ballmer, che in un discorso tenuto presso l’Università di Washington ha dichiarato che la sua azienda è pronta a scommettere il proprio futuro sulla cloud.
A differenza del modello software-as-a-service (SaaS) abbracciato da rivali come Google e Salesforce.com, dove è previsto che tutte le applicazioni girino nella cloud e quindi sul Web, l’attuale modello software-plus-services (S+S) di Microsoft adotta un approccio ibrido: qui l’ambiente di computing non risiede interamente sul Web, ma al contrario le applicazioni nella cloud si affiancano e si integrano a quelle tradizionali in esecuzione sui sistemi client. Ma se fino a poco tempo fa il modello S+S pendeva fortemente dalla parte delle applicazioni tradizionali, relegando i servizi cloud a elementi di contorno, oggi Microsoft sta facendo del cloud computing una parte centrale della propria piattaforma e, di conseguenza, del proprio business. Prosegui la lettura…
Gli elettrodomestici, nel loro terzo stadio, subiranno un’evoluzione, non parleremo più di elettrodomestico, ma di infodomestico attualmente ogni macchina fotografica, iPod, cellulare o qualsiasi altro oggetto di “tecnologico” (e lo metto di proposito tra virgolette) contiene un chip con potenze di calcolo di gran lunga superiore al computer che ha portato l’uomo sulla luna, perciò il passo è breve e logico, perchè non integrare dei computer all’interno dei nostri elettrodomestici per farli comunicare, interagire, insomma perchè non creare “elettrodomestici intelligenti” che riescono a semplificare e migliorare le funzioni svolte?
Ogni infodomestico sarà un’estensione dell’uomo, assolverà al meglio ad una sola funzione, assolveranno le funzioni che attualmente oggi sono eseguite manualmente. Le nostre case si stanno sempre maggiormente configurando come ambienti connessi al mondo esterno, la rete invaderà le nostre case e noi saremmo sempre in contatto con tutto quello che avviene all’interno da qualsiasi posto e in qualsiasi momento (a patto di essere collegati in rete).
Un ottimo libro che parla di questo è “Il Computer Invisibile” di Donald A. Norman, dove afferma che la tecnologia migliore è quella che non si vede, perché è tanto semplice da usare da diventare “trasparente”. Il computer, invece, è ancora intrusivo, frustrante, fin troppo visibile ed esigente: si tratta ancora di un oggetto progettato da tecnologi per tecnologi.
Le cose non devono per forza andare così, dice Donald Norman: ma bisogna ripartire da zero, iniziare con gli apparecchi più semplici (gi “infodomestici”, elettrodomestici ei informazione), centrati sugli esseri umani, dove la tecnologia informatica scompare dietro le quinte per lasciare spazio ad apparecchi adatti a compiti specifici e in grado di conservare tutta la potenza necessaria senza eccessi di complessità. In questo libro Donald Norman spiega come si possa raggiungere un simile risultato: è necessario ripensare alle modalità di sviluppo dei prodotti, alle idee di base, ai criteri di progettazione, che devono adeguarsi ai tre assiomi di base del design – semplicità, versatilità, piacevolezza. Nonostante il libro sia stato scritto nel 2000, ben 10 anni fa, un eternità sulla scala della tecnologia è estremamente attuale e fornisce un immensità di spunti.
Ma cosa c’è di pronto ed alla portata di ogni tasca? Qualcosa c’è con immenso stupore è parecchio efficace e utile… sto parlano del robot, opss scusate infodomestico ROOMBA. Bene ho fatto un semplice calcolo, mi sono chiesto quanto tempo alla settimana perdo per pulire casa, ed è risultato ben 4 ore (si ho una casa grande) e in quelle 4 ore cosa potrei fare? Allora mi sono deciso, ad acquistare uno di questi infodomestici per la precisione ROOMBA 555 al prezzo di €365.
E’ un gioco da ragazzi programmarlo, anzi parlare di programmazione è troppo, con due semplici click imposti la lingua e l’ora e il gioco è fatto! Lui parte ogni mattina mentre sono al lavoro pulisce tutte le stanze dove trova la porta aperta, una volta finito ritorna alla base per ricaricarsi… semplice, rapido, ma soprattutto efficace!! A me non rimane che svuotarlo e pulirlo ogni 2 tre giorni (10 minuti) e godermi tutto il tempo guadagnato!! Del resto perchè fare IO una cosa quando c’è un infodomestico che può farlo al posto mio? Okey capisco che se dovessi proporlo a mia madre magari non lo vedrebbe di buon occhio e mi risponderebbe con usa serie di affermazioni “ma pulisce meglio di me?ma cosa ci vuole per pulire, posso farlo io! Ma è meglio di una scopa!” capirei anche la sua riluttanza, ma gli farei il semplice esempio della lavatrice e della lavastoviglie, anche per loro valgono le stesse affermazioni, ma a differenza del ROOMBA lavatrice e lavastoviglie sono entrate nell’ standard collettivo domestico, accettate e riconosciute a tutto tondo.
Perciò prepariamoci ad avere una serie di infodomestici al nostro sevizio che puliranno, cucineranno, lavano e ci renderanno la vita sempre più comoda… ma soprattutto preparatevi ad avere più tempo libero…
Quando si parla di ricerca online il PC convenzionale entro tre anni sarà “irrilevante”, saranno rimpiazzati dai cellulari per l’informazione e l’intrattenimento online. Questa è la previsione di John Herlihy, direttore europeo del settore vendite di Google, il quale afferma che il futuro sarà sempre più legato a ubiquità, cloud computing e tecnologie mobili. Durante la conferenza Digital Landscapes organizzata da University College Dublin ha dichiarato “In tre anni i desktop saranno irrilevanti. In Giappone, la maggior parte delle ricerche oggi avviene sugli smartphone, non sui PC”.
“La tecnologia mobile rende l’informazione globale accessibile a tutti. Dato che ci sono molte più informazioni ed è sempre più difficile la loro valutazione, la ricerca sarà sempre più importante. Questo creerà nuove opportunità agli imprenditori per realizzare nuovi modelli di business – ubiquità per prima, ricavi dopo”.
La stessa teoria è stata recentemente espressa da Eric Schmidt, AD di Google, durante il GSM Association Mobile World Congress 2010. Nel suo keynote al Mobile World Congress di Barcellona, Schmidt aveva sottolineato che le vendite globali di smartphone e altri dispositivi mobili stanno crescendo rapidamente ed eclisseranno le vendite di PC convenzionali.
Non a caso il colosso statunitense si sta concentrando strategicamente sul segmento mobile, cloud computing e connettività.
wikipedia scrive: “La realtà aumentata è una particolare estensione della realtà virtuale. Consiste nel sovrapporre alla realtà percepita dal soggetto una realtà virtuale generata dal computer. La percezione del mondo dell’utilizzatore viene ‘aumentata’ da oggetti virtuali che forniscono informazioni supplementari sull’ambiente reale“.
Alcuni esempi di utilizzo nel modo della formazione/informazione e nel mondo del business..
Quest’ultimo presenta un software in grado di riconoscere gli oggetti reali e di associarli a qualunque genere di informazione in tempo reale, immagino che questo video dovrebbe far accendere una lampadina nella testa dei nostri bravi manager..
Microsoft ha pubblicato un video mostrando come il mondo sarà tra 10 anni.
Future Vision Montage parla di un mondo dove la comunicazione è il centro di tutto e l’informazione è la base di ogni iterazione. Il filmato mostra una realtà in cui i computer e i software renderanno più facile collaborare, condividere idee, e portare con voi i vostri dati in qualsiasi momento.